LINKIN PARK Collabora con Riot Games per l’inno del Campionato Mondiale

LINKIN PARK Collabora con Riot Games per l’inno del Campionato Mondiale

LINKIN PARK Joins Forces with Riot Games for World Championship Anthem

Riot Games ha annunciato una entusiasmante collaborazione con la band iconica LINKIN PARK, che eseguirà l’inno ufficiale per il prossimo Campionato Mondiale di League of Legends 2024. Il brano tanto atteso, intitolato “Heavy Is The Crown,” debutterà il 24 settembre alle 8:00 PT, con i fan che potranno godere del video musicale su YouTube o trasmetterlo su varie piattaforme.

Questo progetto arriva dopo il successo del singolo di LINKIN PARK “The Emptiness Machine,” che ha avuto un impatto significativo raggiungendo la vetta delle classifiche e accumulando oltre 80 milioni di stream dalla sua uscita. La band si prepara anche a svelare il loro nuovo album, From Zero, previsto per il 15 novembre.

Il membro della band Mike Shinoda ha condiviso il suo entusiasmo per questa partnership unica, descrivendo l’esperienza di lavorare con Riot Games per creare questo inno come sia eccitante che gratificante. Ha notato che la canzone incarna l’essenza del loro stile musicale, infondendolo con una nuova energia, esprimendo la sua impazienza affinché i fan possano viverla.

Maria Egan, Head of Music Globale di Riot Games, ha sottolineato l’importanza annuale dell’inno per i giocatori di League, commentando come i temi di “Heavy Is The Crown” risuonino con lo spirito della competizione, rendendolo un’aggiunta coinvolgente all’eredità del gioco.

Il Campionato Mondiale di League of Legends, spesso celebrato come il culmine degli esports, mette a confronto squadre di diverse regioni in una emozionante battaglia di tre mesi per la supremazia globale.

Il legame di Linkin Park con la comunità videoludica è di lunga data, con la loro musica presente in vari videogiochi nel corso degli anni, migliorando le esperienze di gioco. Questa collaborazione con Riot Games segna un momento significativo, unendo i mondi della musica e degli esports in un modo che celebra entrambe le comunità.

Inoltre, il Campionato Mondiale di League of Legends non è solo un torneo; rappresenta un fenomeno culturale nell’industria dei videogiochi, attirando milioni di spettatori da tutto il mondo. Questo evento offre una piattaforma per artisti come Linkin Park per raggiungere nuovi pubblici e interagire con i fan dedicati del gioco.

Una delle domande chiave che circondano questa collaborazione è come influisca sia sulla band che su Riot Games. Per Linkin Park, associare la propria musica a un grande evento esports può rivitalizzare la loro fanbase e introdurre il loro suono ai gamer più giovani che potrebbero non essere familiari con il loro lavoro precedente. Per Riot Games, collaborare con una band leggendaria aumenta la rilevanza culturale del loro marchio e aggiunge uno strato emotivo allo spirito competitivo del campionato.

Le sfide associate a tali partnership spesso includono la garanzia che il prodotto finale risuoni con i fan di Linkin Park e con la comunità di League of Legends. Potrebbero esserci preoccupazioni su se la canzone catturi l’intensità della competizione rimanendo fedele all’identità artistica di Linkin Park.

I vantaggi di questa collaborazione includono una maggiore visibilità sia per Linkin Park che per Riot Games, con potenzialità per il cross-promotion che può espandere i rispettivi pubblici. Inoltre, la partnership potrebbe rafforzare il legame comunitario tra i fan della band e del gioco.

D’altro canto, possibili svantaggi potrebbero includere potenziale backlash da parte dei fan se l’inno non soddisfa le aspettative o se appare troppo commercializzato. C’è anche il rischio di alienare i puristi di entrambe le parti che potrebbero non apprezzare la fusione dei generi musicali e della cultura esports.

Per ulteriori informazioni su Riot Games e i loro progetti, puoi visitare il loro sito principale: Riot Games.

Per aggiornamenti su Linkin Park e la loro musica, controlla il loro sito ufficiale: Linkin Park.

The source of the article is from the blog rugbynews.at