Atlus e SEGA hanno preso l’iniziativa di rinnovare Persona 3 con Persona 3 Reload, introducendo alcune delle caratteristiche produttive dei titoli successivi di Persona in un gioco che, secondo gli standard odierni, appare piuttosto austero.
Per coloro che non hanno mai giocato a Persona 3, segue la storia di uno studente delle scuole superiori che si trasferisce in una nuova scuola e presto si trova coinvolto negli eventi che circondano l'”Ora Oscura”. L’Ora Oscura si verifica tra un giorno e l’altro, quando il tempo sembra fermarsi e i mostri emergono nel mondo.
La maggior parte delle persone è all’oscuro di questo tempo extra e dei mostri, ma il protagonista e il suo crescente gruppo di amici delle scuole superiori possono percepirlo e navigarlo. Formano una squadra per indagare sulla torre enigmatica (che appare solo durante l’Ora Oscura) da cui sembrano originare questi mostri. Fortunatamente, hanno un modo per difendersi. Ognuno di loro può impugnare un’arma speciale, puntarla alla testa e sparare, invocando la manifestazione del loro “io” interiore: le loro Persona, che combattono per loro.
Non è necessario essere familiari con Persona 3 per capire come funziona tutto questo, poiché segue principalmente una formula che è stata anche impiegata in Persona 4 e 5. Proprio come in quei giochi, i personaggi principali affrontano i loro problemi personali, affrontano le loro paure e formano legami profondi l’uno con l’altro. Questi archi narrativi sono costruiti in modo simile, dove trascorrere del tempo con i tuoi compagni al di fuori del completamento delle missioni sblocca gradualmente le loro storie – una tecnica di narrazione che inizialmente sembra fantasiosa ma che presto manipola le tue emozioni. La scrittura è eccezionale e i personaggi in Persona 3 sono ben delineati, nonostante le loro imperfezioni.
Ciò che differenzia significativamente Persona 3 è la sua natura oscura (se non fosse abbastanza evidente dalle azioni suicide che i personaggi devono compiere ogni volta che evocano le loro Persona). Mentre Persona 4 e 5 hanno i loro momenti oscuri, Persona 3 è decisamente nichilista a tratti, intendo nichilismo nella sua comprensione popolare. Senza rivelare troppo, la possibilità della fine del mondo esiste in Persona 3 e scegliere la strada sbagliata porta a un finale in cui i personaggi ignorano la minaccia imminente, permettendosi di condurre una vita comoda fino ai loro ultimi giorni.
Naturalmente, questo tema si addentra nel cuore della filosofia esistenziale. Come Jean-Paul Sartre scrisse nel suo saggio “L’esistenzialismo è un umanesimo”: “La vita non ha un significato a priori… Sta a te dargli un significato e il valore non è altro che il significato che scegli”. Poc…