La tecnologia di impianto innovativa di Neuralink rende la interazione uomo-macchina senza soluzione di continuità una realtà.

La tecnologia di impianto innovativa di Neuralink rende la interazione uomo-macchina senza soluzione di continuità una realtà.

Neuralink’s Groundbreaking Implant Technology Makes Seamless Human-Machine Interaction a Reality

L’ultimo aggiornamento di Neuralink sul suo secondo partecipante alla ricerca, noto come Alex, ha portato risultati promettenti per le persone che hanno perso la capacità di interagire con il mondo. L’aggiornamento rivela che Alex è stato in grado di usare un cursore su schermo pochi minuti dopo aver collegato l’impianto, superando i suoi livelli precedenti di velocità e precisione nel compito Webgrid di Neuralink utilizzando tecnologie assistive tradizionali.

Lo studio PRIME di Neuralink, iniziato a febbraio, si concentra sull’indagine della sicurezza e dell’efficacia dei dispositivi di interfaccia cervello-computer (BCI) e del software associato, dei robot chirurgici, degli strumenti e delle procedure necessarie per un’implantazione di successo. L’ultimo aggiornamento mette in evidenza il singolare successo di Alex nel superare i record mondiali esistenti dei BCI nel suo primo giorno di utilizzo del nuovo dispositivo impiantato.

Prima del suo infortunio al midollo spinale, Alex lavorava come tecnico automobilistico ed era un appassionato giocatore di sparatutto in prima persona (FPS). Tuttavia, dopo l’incidente, era limitato a giocare utilizzando un controller di gioco specifico per quadriplegici chiamato Quadstick. Questo joystick limitava gli utenti a muoversi o puntare in un dato momento, rendendo necessario l’uso di una cannuccia per passare tra le funzioni.

Unendo l’impianto di Neuralink con il Quadstick, Alex ha riguadagnato piena interazione con il gioco. Poteva muoversi, puntare e sparare contemporaneamente senza interrompere un’azione per avviarne un’altra. Tutto ciò che doveva fare era pensare a dove voleva puntare, e l’impianto avrebbe interpretato i suoi pensieri, fornendo gli input di gioco appropriati.

Oltre al gioco, le capacità ripristinate dell’impianto hanno consentito ad Alex di perseguire interessi nel design assistito al computer (CAD). Con l’impianto Neuralink, ha disegnato con successo un supporto personalizzato per il suo caricatore di Neuralink utilizzando Fusion 360. Il design è poi stato realizzato tramite stampa 3D. Il team di Neuralink sta attualmente lavorando con Alex per espandere i controlli disponibili nel software CAD, consentendo un rapido passaggio tra diverse modalità e funzioni.

L’aggiornamento mette anche in evidenza le lezioni apprese dal primo paziente, Noland Arbaugh, e le misure di mitigazione implementate in base alla sua esperienza. Il team di Neuralink ha ridotto con successo il potenziale di ritrazione dell’impianto nel caso di Alex minimizzando il movimento cerebrale durante l’intervento e garantendo una stretta connessione tra l’impianto e la superficie cerebrale.

Con ogni progresso e successo, Neuralink ci avvicina sempre di più al raggiungimento di un’interazione uomo-macchina senza soluzione di continuità. La capacità di interfacciarsi con computer e mondo utilizzando solo i nostri pensieri non è più confinata alla fantascienza – sta diventando una realtà tangibile.

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