Una rivoluzionaria esperienza di realtà virtuale (VR) mira a offrire agli individui una profonda comprensione delle sfide affrontate da coloro che vivono con la demenza. Simulando le difficoltà quotidiane affrontate dai pazienti affetti da demenza, questo innovativo programma cerca di promuovere una maggiore comprensione ed empatia tra gli operatori sanitari e la comunità più ampia.
La simulazione VR si svolge all’interno di un autobus appositamente adattato, dove i partecipanti vengono equipaggiati con visori, cuffie e solette frastagliate. Attraverso la visione distorta, i rumori forti e il sovraccarico sensoriale, vengono incoraggiati a svolgere compiti quotidiani. Questa esperienza coinvolgente porta veramente alla luce la confusione e la frustrazione vissute da coloro con demenza.
Il principale fornitore di assistenza, Home Instead, ha introdotto il “tour della demenza virtuale” a Prenton, a Wirral, con l’obiettivo di illuminare il loro personale e i parenti dei pazienti affetti da demenza. Emma Hewitt, responsabile generale di Home Instead a Wirral, ha descritto la simulazione come “terrificante”, riconoscendone il valore nel guadagnare comprensione e compassione per i clienti affetti da demenza. Ha condiviso la sua esperienza personale, affermando: “Ci è stato chiesto di svolgere compiti diversi e ho trovato molto difficile spostare le cose e vedere le cose in modo appropriato. È stato un incontro veramente illuminante”.
L’ex giocatore di rugby dell’Inghilterra, Steve Thompson, MBE, diagnosticato con demenza nel 2020, ha espresso stupore per la simulazione. Avendo vissuto personalmente con la malattia, ha sottolineato l’importanza di permettere alle persone con demenza di continuare ad impegnarsi in attività normali. Ha incoraggiato gli operatori sanitari a non fare sedere i propri cari “autopietizzandosi e usandolo come scusa”. Il messaggio di Thompson risuona con l’obiettivo principale dell’esperienza VR: dissipare le false convinzioni sulla demenza e dimostrare che non equivale a una “condanna a morte”.
Catharine Chalton, direttrice di Home Instead, ha sottolineato l’importanza di smantellare la paura e l’ansia spesso associate alla demenza. Il suo incontro personale con l’ansia di sua madre riguardo allo sviluppo della malattia l’ha ispirata a promuovere un approccio più inclusivo e comprensivo. Chalton ha enfatizzato: “La demenza è una diagnosi, non un motivo per segregare qualcuno o avere paura.”
Questo rivoluzionario programma VR è destinato a viaggiare in vari siti di Home Instead nel Regno Unito durante il mese di agosto. Sperando che questa esperienza coinvolgente possa promuovere empatia, ridefinire le percezioni e contribuire in definitiva a una società più inclusiva.
Ulteriori informazioni:
– La demenza è una condizione neurologica che influisce sulle funzioni cognitive e sulla memoria, spesso portando a una diminuzione della funzionalità quotidiana.
– Si stima che a livello globale oltre 50 milioni di persone vivano con la demenza e ci si aspetta che questo numero triplichi entro il 2050.
– La demenza non influisce solo sull’individuo, ma anche sulle loro famiglie e sugli operatori sanitari che spesso affrontano sfide nell’interpretare e fornire assistenza adeguata.
– I metodi tradizionali di formazione per gli operatori sanitari spesso non riescono a catturare veramente le esperienze e le sfide affrontate dalle persone con demenza.